(all my past and futures)

Danipedia
Attenzione: di seguito viene rivelata, del tutto o in parte, la trama dell'opera. ma se avete già letto il libro, poco importa.
non leggo mai i libri appena escono, cioè, quando fanno il boom dico.
è più forte di me.
"Caos calmo" di Sandro Veronesi l'ho letto l'anno scorso, e ammetto di averlo letto quasi solamente perché sarebbe uscito il film.
me ne parlavano tutti bene, il bepi era anche entusiasta perché lo aveva letto tutto d'un fiato e parlava molto dei Radiohead.
e va bene, leggiamolo.
sono del parere che ogni libro debba avere un suo contesto, cioè, ci sono libri che non ti puoi leggere sotto l'ombrellone, altri che hanno bisogno di concentrazione, altri invece riesci per davvero a leggerli in due giorni.
con questo invece mi è successa una cosa strana.
non mi ha preso da subito.
l'ho letto molto lentamente, quasi in un anno, tra un libro e l'altro.
i capitoli finali sono stati a decantare per parecchio tempo, poi mi sono decisa a finirlo.
mi piaceva, mentre lo leggevo, ma non mi aveva presa completamente.
una volta letta l'ultima pagina, ho cominciato a chiedermi se mi era piaciuto per davvero o meno, e sono arrivata alla conclusione che l'ho letto nel momento e nel modo sbagliato.

curiosa di vedere il film, curiosa di rivedere sul grande schermo Moretti e Orlando insieme, ho atteso che la pellicola uscisse al cinema.
lunedì con bepi sono andata a vederlo.
siamo esplosi in risate per Silvio Orlando, e per la parola "sise" pronunciata da Moretti;
ci siamo illuminati in un "uhhhhhh" sull'entrata in scena di Roman Polanski;
ci siamo innamorati tutti e due di Kasia Smutniak;
ci siamo guardati in faccia – dopo aver visto la Smutniak – dicendo la stessa frase: "questa si bomba Tarricone!"
ci siamo sconvolti per quanto reciti male la Golino, anche se a me piace;
ci siamo emozionati su "Pyramid song"
ci siamo intristiti quando abbiamo capito che "Pyramid song" sarebbe stata l'unica canzone dei Radiohead in tutto il film;
Grimaldi lascia da parte – per tempi cinematografici, voglio sperare – dei passaggi fondamentali, dei dettagli sui quali si sviluppa tutta la storia e che nel libro portano via intere pagine.
in ogni caso, le scene che mi porto a casa e che metto via sono due:
la prima è quella in cui Nanni rimane in piedi, davanti alla panchina e osserva ciò che gli accade intorno. In sottofondo la bellissima "Your ex-lover is dead" degli Stars.
la seconda è quella in cui Gasman, scopre che il fratello se ne sta tutto il giorno fuori da scuola di sua figlia e va a trovarlo.
lì hanno un colloquio che mi ha fatto molto sorridere.
mi sono sentita Moretti per un istante.
non ricordo bene se è lo stesso pari pari del libro, e non mi ricordo nemmeno se nel libro mi aveva colpito così tanto.
probabilmente no, anche perché si parla di alcuni mesi fa.

tant'è

M: "Mi scoccia che la gente che non conosco si metta a parlare di me!"
G: "E va be'.. però voglio dire, sei sconvolto, ti accampi su una panchina…"
M: "No! non sono sconvolto"
G: "E allora perché stai qui?"
M: "Ci sto bene"


d.

ps. frase del giorno, detta cinque minuti fa e che vale la pena di essere riportata.autore della frase: bepi
"era insieme ad una tipa improponibile che avrebbe potuto essere sia la moglie che la madre"

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