I don’t remember.. I don’t recall

Mi vibra la borsa.
Leggo sul display PERICOLO!!, il nome sotto il quale da sei anni ho memorizzato il mio numero di casa.
"prrrrrontiii!" (imitando Massimo Boldi in "Ragazzo di campagna".. va be')
"ciao dani"
"ciao padre"
"tutto bene?"
"si, tu?"
"bene.."
"dimmi"
"senti…."
"si, dimmi però, e parla più forte perché ti sento molto basso"
"eh si infatti"
"cosa"
"sono in camera, non voglio che la mamma ci senta"
Di solito queste telefonate le ricevo nei periodi di natale, oppure nelle vicinanze del compleanno di mia madre (cioè vicino a natale..).
Succede così quando mio padre vuole consultarmi per i regali o vuole dirmi cosa le sta per comprare.
Ma non siamo a dicembre.
Ma è anche vero che settimana prossima c'è la festa degli innamorati.
E loro lo sono.
Ancora.
Terribilmente.
"devi prendere un regalo alla mamma?"
"ma no, figurati"
"ah ah, e che c'è allora"
"senti.. non è che per sbaglio hai preso il mio spazzolino da denti?"
"mmm.. no"
"come no?!"
"eh 'come no'.. no! Padre, non prendo gli spazzolini da denti degli altri, ma ti pare? Non prendo nemmeno il mio da casa: in croce bianca ne tengo uno nel borsone, in ufficio ne ho uno per l'ufficio, nel beauty ne ho uno per quando mi sposto, e in borsa ho quello da viaggio. Che cosa me ne faccio del TUO spazzolino da denti?"
"no, così per sapere.. non lo trovo più"
"hai guardato nei cassetti sotto al lavandino?"
"si, niente"
"nel cassetto della tua biancheria?"
"si, niente anche lì.."
"mmm. nel portapenne in cucina?
"GENIO! vado a vedere. Anzi, corro subito prima che sia lì per davvero e tua madre se ne accorga"
"ecco bravo"
"grazie. mi raccomando, ci sentiamo domani"
"si si. non ti preoccupare".
"…"
"padre?"
"….senti… volevo chiederti un'altra cosa"
"dimmi.."
"ti ricordi mica dove hai messo il telecomando del televisore in cucina?"
"mmm"
"non riusciamo a trovarlo"
"eh.. così su due piedi.. no"
"…"
"…"
"va bene dani, buona giornata, se ti viene in mente chiamami"
"si va bene. buona giornata anche a te"



Funziona così.
In casa mia spariscono oggetti.
E i colpevoli siamo sempre io e mio padre.
Abbiamo provato a dare la colpa a mio nipote.
Ma ha un anno e non ci crede mai nessuno.
Io e mio padre ci spalleggiamo.
Ci difendiamo l'uno con l'altro da mia madre.
Mi ricordo ancora quando avevo il vizio di bere a canna dalla bottiglia dell'acqua.
Mio padre mi faceva il palo sulla porta della cucina.
Poi la passavo a lui, e a fare da guardia mi ci mettevo io.
Ora non mi resta che aspettare che mi venga in mente dove ho messo il telecomando.
Oppure aspettare che mi chiami mio padre per dirmi dove l'ha ritrovato.
E in quale stato.
L'ultima volta l'ho messo in lavatrice.

d.

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