com'è facile

piango ovunque e per qualsiasi cosa, ultimamente.
sono entrata in un loop di telefilm per cui mi sto riguardando le serie che mi erano piaciute di più.
ho venticinque anni.
lo premetto, così non storcerete il naso quando leggerete che serie mi sono brutalmente scaricata.
Dawson's Creek e Gilmore Girls (Una mamma per amica). 



ho iniziato a vedere mamma e figlia Gilmore alle prese con la ridente cittadina di Starshollow (che come tutti i posti magnifici non esiste, è preconfezionata...).
mi sono ritrovata a piangere quando Rory, seduta accanto al suo fidanzatino in sala, si alza di colpo e va dalla mamma dicendo: 'vieni di là per favore...'.
la mamma chiede perché tutta quell'agitazione, e la piccola Rory con gli occhi sbarrati e sospresa dice 'ha un buon odore... vieni di là ti prego'.

ecco, io sul 'ha un buon odore' sono andata giù di kleenex.

domenica sono andata a Monticello di Brianza (Lc) per i MusicComedians di Flavio Oregli. C'era uno dei miei, Tessadri, e poi il concerto di Vecchioni.
Vacchioni, cazzo.
su "Viola d'inverno" ho singhiozzato.



poi.

sono un po' troppo sballottata.
mi è uscito l'erpes, dormo poco.
patisco.
qualsiasi cosa.

non faccio in tempo a salire sulla metro che appena poggio la testa al finestrino sto già dormendo.
ma un sonno profondo, un sonno di quelli che ti fa sballotare la testa a destra e a sinistra addosso alle spalle degli altri passeggeri.
secca, come se mai avessi dormito prima in vita mia.

sarà il caldo?
sarà il caldo.
sicuro.

o forse sarà il lavoro al pub, i turni in croce, i concerti, la redazione, l'etichetta... la vita sociale.

azz.



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