frammenti

- effettivamente Neffa mi piace. ascoltando il disco e il singolo in radio ammetto che ha fatto un bel lavoro. Ora mi serve solo avere tempo e voglia di dirlo e scriverlo;

- ho speso quaranta euro in libreria, come al solito, anzi, meglio del solito.
ho preso anche un regalo al Panz, il libro su Mike Bongiorno. Guardavamo le foto che ci sono all'interno, davvero da sballo.

- penso che si possa ricominciare. quando toglierò quel 'penso' e quel 'si possa' ed otterrò un 'si ricomincia', magari andrà meglio.



- penso che alcune persone siano eccezionali. intendo un tipo particolare di persone, ovvero quelle che  fanno davvero fatica a capire le cose, in qualunque modo glile vengano dette.

mi succede di conoscere persone, vuoi per affinità, vuoi per simpatia, vuoi per convenienza (nel senso buono, intendo magari per agganci lavorativi).
succede di scambiarsi numeri di telefono ("perché sai, vengo a presentare un libro a Milano, così ti dico dove e a che ora", o cose simili), cosa che penso non farò mai più in vita mia, o succede che qualcuno dia il mio senza chidermi se sia il caso o meno.

succede quindi di ricevere telefonate, ma senza essere grandi amici.
a volte è simpatico anche così, scambiare due battute con qualcuno che non conosci affatto. è simpatico se si tratta di una telefonata o un sms ogni cinque mesi.
ma non si può pretendere che io diventi quella che ha sempre una buona parola, quella che sempre risponde, quella che sempre sta ad ascoltare, quella che fai ridere con una sola frase: e che due coglioni!

Perché se non lo faccio, se non rispondo, allora dall'altra parte qualcuno ha sbagliato a capire che di me si poteva fidare (ma dove siamo????), allora vuol dire che 'si si hai ragione, scusami', allora vuol dire che non mi importa.

VERO. VERISSIMO!
Non me ne frega nulla della vita degli altri. Nulla.
Non mi interessa che un parente di una persona che non conosco non stia bene, e non mi importa essere aggiornata sull'evolversi degli eventi.
Non mi importa che uno cambi lavoro e che sTia in giro a dare curriculum, e non mi va che mi si chieda 'fammi l'in bocca al lupo'.
Non mi importa che uno venga a Milano per lavoro e con il semplice fatto che IO sono di Milano (che poi non ci abito... ma la gente non capisce) IO sia obbligata a presentarmi all'appuntamento "o almeno un caffé veloce, dai".

NO, cazzo, NO!

non mi posso giustificare per una cosa che si inventa qualcun altro.
il ragionamento NON può essere: "vengo a Milano - sei di Milano - ci vediamo - beviamo un caffé" risposta "Non ci sono, mi spiace" controrisposta "Perché non ci sei, scusa, sei di Milano - vengo a Milano - ci beviamo un caffé al volo - cinque minuti li trovi - vengo io dalle tue zone..."

ennò Cristo Santissimo, così non si fa.
non posso.

l'educazione e la normalità non possono essere sempre scambiate per amicizia ed interessamento.

e la cosa che mi fa impazzire è che io lo dico ogni volta.
ogni volta che qualcuno al telefono dice 'ciao, come va, non mi hai risposto ieri, volevo solo salutarti?', la mi risposta è:
'scusa guarda, non è un buon periodo, sono un po' incasinata'.
'cosa c'è che non va?'
'nula, alti e bassi. e' un periodo in cui mi stanno un po' addosso e dovere rispondere e tenere conto di tutti mi infastidisce... specie quando queste persone non capiscono e vanno avanti a farlo nonostante i miei segnali...'
'hai perfettamente ragione, guarda io stavo con un tipa che....'

e bla bla bla.

ed io impazzisco.

ho deciso, divento stronza.
tanto chi li conosce questi, li avrò visti si e no una volta.
li mando affanculo e basta.

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