i’ll come running to see you again

ah, ieri il bepi se n'è andato.
in realtà se n'era andato l'altro ieri ma non c'avevo pensato, poi...
poi ieri arrivo in ufficio e sulla tastiera trovo una foto ricoperta di post it con scritto: 'Dani, hey Dani! Non ci sono più! Chi ti romperà le balle ora?'

tolgo i foglietti e trovo una sua foto divertentissima e i post it potevano essere precisi precisi dei fumetti che gli uscivano dalla bocca.
magari l'ha fatto apposta, il bepi.

una volta vista la foto, mi sono girata.
ho guardato la sua scrivania.
RI-PU-LI-TA!
vuota, completamente linda.

mi è preso il magone.
cinque anni gomito a gomito, compagni di banco... quanto mi mancherà averlo qui accanto.

allora, visto che so che ogni tanto mi legge, gli ri-dedico quello che tempo fa, senza che se lo aspettassero, avevo scritto nel vecchio blog a lui e al panz... i miei cavalieri.


giovedì, 17 aprile 2008

"Bella Dani, pensavo che la colazione più glamour della mia vita rimanesse quella che ebbi a Essaouira una decina di anni fa con Nick Cave, e invece no !!!
Stamane, ore 9.20, Bar (infinita) Tristesa, from Opera (Mi): Claudio Agostoni !!!"


Questa è una mail del Panz che mi è arrivata stamani.

Ve ne ho mai parlato? Del Panz, dico.
Lui e il Bepi sono i miei due colleghi.

Limitartli a 'colleghi' è decisamente troppo poco..
Ci divertiamo come matti, litighiamo come matti, ci vogliamo bene come matti.
Ci cerchiamo, sempre e comunque.
E dovunque ci troviamo.


Col Bepi c'è un rapporto di amore e odio.
Ci adoriamo ma… caspita se discutiamo!
Siamo due teste dure, e a volte lui usa un tono che a me manda in bestia.
Mi accompagna a fare shopping, sempre.
Io nei negozi sono rapida ed indolore
Mi porta in camerino abiti che nemmeno avrei notato, e ci azzecca sempre.
Poi mi da sempre molta soddisfazione quando esco dalla tendina e mi vergogno.
Ha gusti molto diversi dai miei.
Mi fa leggere libri e mi fa ascoltare dischi che mai comprerei.
E mi piacciono ogni volta.
Ridiamo per tutto e tutti, come con il Panz.
Io ho una memoria di ferro, il Bepi meno, perciò quando si impunta su alcune cose e crede di avere ragione, la mia soddisfazione nel dargli il ben servito è immensa.
Ci confidiamo anche molto, a nostro modo.
Facciamo la telecronaca via sms dei programmi più trash del mondo.
Lui cade spesso nell' "indie" e io cerco di resistere.
Siamo tutti e due snob a vicenda.
Lui un po' di più :)
Ad italia wave si è offeso perché gli ho detto che tal gruppo non gli piaceva solo perché non l'aveva scoperto lui.
Un fondo di verità c'era secondo me.
ma è vero che gliel'ho detta proprio da stronzetta quella cosa.
Il Bepi ogni tanto rinnega il suo paesino veneto dal quale proviene, se lo sente ancora stretto quando ci ritorna.
Sta da Dio nella grande metropoli.
Il Bepi ha la capacità di chiedermi la stessa identica cosa dieci volte in un'ora.
Il Bepi si preoccupa molto della mia salute fisica e non.
Adora la mia pancia che aumenta giorno dopo giorno e le mie borse sotto gli occhi.
È molto protettivo con me.
Ha paura che mi faccia male.
Devo a lui la mia ottima dizione.. eheh
E' veneto e stando accanto a lui da ormai tre anni e mezzo, ho preso a parlare come lui, con vocali chiuse ect.
Bepi mi porta quasi sempre un cioccolatino quando torna dal pranzo.
Bepi mi vede sempre quando picchio contro qualche mobile e mi ride in faccia per mezz'ora.
Conosce i miei gusti ed è sempre attento a ciò che faccio.
Mi imita quando scrivo gli sms, mi descrive cosa faccio con il viso mentre digito e mi fa troppo sorridere.
A me e al Bepi piace pranzare insieme, magari nella piazzetta S. Alessandro dietro alla Fnac.
Tengo molto alla sua opinione.
Poi faccio di testa mia, ma ci tengo molto.
Ai concerti e ai festival è una delle persone con cui mi diverto di più.
Facciamo gli scemi, adocchiamo i personaggi famosi e non, ridiamo, e continuiamo a fare gli scemi.
Diamo fastidio a volte, e me ne rendo conto, perché ci capita di ridere e parlare di cose che sappiamo solo noi.

Ma succede.

Come con il Panz.
Mi ricordo tutto di lui.
Ogni cosa che mi ha raccontato da quando lo conosco.
E se ne stupisce.
La cosa che ha apprezzato di più è quando mi sono ricordata di un episodio a distanza di tempo, una strana storia di occhiali caduti per sbaglio dalla finestra di casa sua.
Me ne racconta sempre tante di storie.
Le sa raccontare trooooppo bene!
Parliamo di storie di paese, leggende metropolitane, avventure familiari.
E ridiamo.
Lui di me e io di lui.
Io non mi stanco mai di sentirlo parlare, e lui – lo spero – non si stanca di sentire parlare me.
Per questo mi ha prestato 'Big fish' di Burton che non avevo mai visto.
Ed è per questo che mi è piaciuto tantissimo.
Per me e il Panz non c'è niente di banale, niente di cui vergognarsi mai.
Abbiamo quasi vent'anni di differenza ma è come se fossimo della stessa generazione.
Ci scriviamo un sacco di mail e ci dedichiamo un sacco di canzoni.
Una delle più belle è "E ti vengo a cercare" di Franco Battiato, specie la frase "e ti vengo a cercare perché in te riconosco le mie radici".
Il Panz fa il tifo per me, per il mio lavoro.
Dice che certe cose che faccio è come se le vivesse anche lui.
Io e il Panz amiamo stare in mezzo alle persone, osservarle ed emozionarci con e per loro.
Le persone comuni per noi diventano dei miti.
C'è il sosia di Andrea Mingardi che incontriamo quando torniamo a casa.
Spesso dopo di lui incontriamo un ragazzo con un difetto di camminata, e più raramente (infatti è lui il vero mito), incrociamo un ragazzo con gli occhi a palla e uno zainetto giallo.
Anche la volvo rossa parcheggiata di fronte al fruttivendolo in porta Ludovica è diventata un mito. Quando c'è.
Ridiamo davvero di e per ogni cosa.
Il Panz riconosce il mio profumo.
Amiamo Roma e i romani, la loro romanità.
Ci piace quando intervistano uno famoso, ci piace sentire le cose che dice, le cose che racconta.
E se non le sentiamo insieme quelle cose, ce le segnano per raccontarcele il giorno dopo.
Lui è trasversale. Come me.
Insieme andiamo a vedere un sacco di cose che molti trovano "da sfigati".
Ma a noi è proprio quello che ci piacciono.
Adoriamo giuliano palma e i suoi balletti, carlo verdone, venditti e tutti i romani per le cose e il modo in cui le raccontano.
Ci piace Maurizio Milani, Bergonzoni, Van De Sfroos, Agostani, Nanni Moretti… tutti i suoi film.
Ci piace andare in piazza XXIV maggio a mangiare il pesce fritto al botteghino.
A volte in Panz si incupisce.
Dice di non reggere più di una persona alla volta, allora prende, esce e se ne va via da solo.
Poi ritorna il solito Panz.
Sono convinta che a lui piaccia molto il modo in cui racconto le cose.
Mi entusiasmo mentre lo faccio, e lui apprezza, e mi invoglia a raccontargli tutto.
Anche le cazzate più cazzate che a volte rimangono pensieri e basta.

Penso che il mio essere così ingenua a volte sia la stessa cosa che invece non piace molto al Bepi.
Non è poi che sia ingenua io, è solo che non seleziono, che mi va bene quasi tutto, che non sono molto selettiva nelle cose che faccio.
Mi diverto sempre.
O meglio, mi diverto comunque.

Il Bepi ti prende in giro sempre sempre.
Ti prende in giro e poi ride come un pazzo e tu non puoi fare a meno di ridere insieme a lui.
Anche se è la decima volta che ti scherza sulla stessa cosa.

Il Panz è cinico e a volte quando è così mi sta antipatico.
Anche se per questa mia affermazione gli devo ancora una spiegazione.

Il Bepi mi adora quando indosso il maglione blu bucato con sotto la maglia arancione.
Il Panz mi adora in versione dani stripes, specie quando indosso il maglione giallo e grigio a righe.

Io adoro il Bepi quando ha il maglione grigio e rosso carminio.
E quando mette le Puma, quelle belle.

Io adoro il Panz quando mette le kickers e la mia camicia verde preferita.
In realtà adoro il Panz quando in estate indossa i pantaloni di raso blu gessati melanzana.
Ma non li mette quasi più.

Il Bepi è uno che ti abbraccia forte prima di salutarti per andare a casa.
E quando gli chiedi:
"Mi vuoi bene?",
Lui ti risponde:
"Abbastanza".


Il Panz mi permette di camminare alla sua sinistra (non lo lascia fare quasi a nessuno, dice).
La sua frase di saluto è sempre: "Ci sei domani?"
E mentre stai guardando un concerto, mentre non te lo aspetti, ti si avvicina e in un orecchio ti dice:
"Non so se tra tre anni saremo ancora amici, ma ti vorrò bene per sempre".

Tutti e due ogni tanto si chiedono se sarò ancora amica loro da qua a qualche anno.

Io non me lo chiedo perché lo so già che sì, sarò ancora al loro fianco.

Il Bepi ti manda una mail con scritto: "Leggi qui, sembri tu"
È il link di un blog di una ragazza che ha da ridire su tutto.
E ha ragione, sembro io.

Il Bepi mi sgomita in strada per farmi notare come è vestita una ragazza.
Il Panz aspetta il mio pungente commento su come è vestita quella ragazza.

Io e il Bepi uno accanto all'altro è difficile che riusciamo a starci.
Abbiamo entrambi il vizio di tagliare la strada quando camminiamo, e se lo facciamo insieme ci scontriamo di continuo.

Per quanto non mi piacciano affatto i rapporti esclusivi, ammetto che con loro due mi è difficile non crearli.

Bepi, il Panz ed io siamo belli da vedere. Insieme, noi tre.
Siamo come Cip & Ciop.
Dove Bepi è Cip, Panz è Ciop e io sono quella & commerciale in mezzo.
Commerciale, molto commerciale.
Difficile da scrivere i primi tempi.
E quando pensi di averci fatto l'abitudine, la volta dopo che devi scriverla ti ci fermi a pensare un istante.
Quella 'e' commerciale che si impara ad apprezzare con calma, molta calma.
Che per digitarla sulla tastiera non c'è un accesso diretto: bisogna prima passare per un altro tasto.
Che puoi sostituirla con qualsiasi altra 'e', ma non sarà mai la stessa cosa.
Non avrà mai lo stesso significato, perché a volte tra una cosa e l'altra ci sta bene solo quella &.

d.

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