i'm so sorry

cominciamo con le figure di merda.

no perché è un po' che non ne faccio, e quindi mi sembrava giusto farne una, bene.
è venuto a trovarci in redazione l.b., ex magager di un cantautore molto bravo, diciamo che inizia con la v. e ora è il manager di due gruppi toscani che adoro.
l.b. ha anche lavorato per la mia redazione per cui è in buoni rapporti con tutti, specie con l'editore.
non siamo amici, amici è un parolone, ma ci vogliamo bene e ridiamo un gran tanto quando ci vediamo.
comunque: l.b. arriva nel mio ufficio e dopo i soliti baci e abbracci e frasi con riferimenti che solo noi sappiamo, prima di andarsene mi dice come va con a.?
ora, a. oltre ad essere l'uomo della mia vita sul quale ho puntato molto e del quale mi sono subito pentita, è una sua vecchia conoscenza, nonché candidato consigliere nella lista di pisapia (radical chic di merda!):
"allora, come va con a.?"
"guarda non ho più a che fare con lui da molto, ora tra l'altro lavoro con n.z."
"ah, bravo lui, mi fa piacere, è una persona che mi sta molto simpatica"
"ahah, pensa che a. quando gli ho detto che me ne andavo da lui e dalla sua etichetta mi aveva risposto una cosa del tipo 'be' puoi sempre andare a lavorare con n.z.'"
"che schifo..."
"mannò figurati, l'aveva detto così per dire. che poi n.z. ha anche dato una mano ad a. per le elezioni…"
"ah sì è vero, sono stato alla festa di a. per la sua campagna elettorale, l'ho trovata un po' triste"

ed io, con un poco di dente avvelenato:

"ma certo, ma pensa che si sono stupiti del fatto che ha preso pochi voti"
"be'…"
"che poi, voglio dire, come cazzo fai a stupirti?"
"be'..."
"no dico, come cazzo fai a pensare che qualcuno ti voti"
"be'..."
"ma dico io: chi cazzo vuoi che ti vada a votare?"
...
"io l'ho votato"





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