driiiin driiiin driiiiiiiiiiin
io. "pronto!!!! ma ciao fenomeno, tutto bene?"
m.g. "ciao belè, sì tutto bene"
io. "mi stai chiamando dalla sede, vuol dire che facciamo il turno di notte in croce bianca insieme?"
m.g. "no, a dire il vero avremmo dovuto fare dalle 20 alle 22 insieme...."
Gelo.
Mi hanno rimesso il turno in croce bianca dalle otto.
Impossibile, per me, arrivare a Melzo per le otto, visto che sto a Milano.
Mi innervosisco. Bestemmio. Dico a m.g. che farò il possibile per arrivare in sede ad un orario normale, ma ne dubito.
Chiedo a I. se mi accompagna alla macchina, così almeno stiamo due minuti per i fatti nostri.
Che anche lui era bello nervoso perché voleva stare cinqueminuticinque con me, ma al pub è arrivato uno che gli si è appioppato e ci seguiva ovunque andassimo.
Per fortuna alla macchina siamo andati da soli.
Arriviamo alla mia magica Punto e noto con intenso stupore che l'auto è bloccata sul marciapiede di via tabacchi. Non riesco a scendere.
Impossibile.
Cazzo.
Non c'è verso di districarsi tra i paletti che hanno messo sul marciapiedi e tra le macchine parcheggiate in strada. Nada. Nisba.
Mi prende il panico. Mi innervosisco e penso che è 'una giornata di quelle!'.
I. prende in mano la situazione. In pratica cerca di sradicare un paletto, ma lo fermo perché sono ancora le otto di sera e in giro c'è gente.
Allora si ingegna un percorso alternativo. Passare dal parco.
Come??? Passare dal parco? Sì. Ed è quello che ho fatto.
Mica l'ho attraversato in auto, dattemi retta, però diciamo che mi son fatta una gita tra alberi e altalene finché non sono riuscita a risbucare su una parte di marciapiede dove un paletto era già stato divelto (e giuro che - per quanto ne so - non è stato I.).
Esausta dalla traversata campagnola faccio benzina, riaccompagno in auto I. al pub, lo saluto con tutta l'ammirazione negli occhi e volo verso Melzo.
Arrivo, salgo in casa, faccio la doccia, saluto i miei, mi metto la divisa arancione e scappo in sede.
Ed ecco che succede.
Avviene la conferma che è 'una giornata di quelle!'
Sono sulla via che porta all'ospedale quando uno con il suv dietro comincia a farmi gli abbaglianti.
Una, due... tre volte!
Arriviamo al semaforo, io per svoltare a sinistra, lui per andare dritto.
Mi si affianca, quasi inchiodando.
Non fa in tempo a tirare giù il finestrino che io ho già tirato giù quello del lato passeggero e gli urlo:
"Gli abbaglianti mettili nel culo, stronzo!"
Ah! Che liberazione, che soddisfazione riversare tutta la mia ira e il mio nervosismo su un fighetto di merda con la polo di fred perry, il colletto tirato su, il suv della BMW, i soldi di papà, una fighetta bionda accant....
"Volevo solo dirti che hai lo sportellino della benzina aperto. Stai perdendo il tappo..."
io. "pronto!!!! ma ciao fenomeno, tutto bene?"
m.g. "ciao belè, sì tutto bene"
io. "mi stai chiamando dalla sede, vuol dire che facciamo il turno di notte in croce bianca insieme?"
m.g. "no, a dire il vero avremmo dovuto fare dalle 20 alle 22 insieme...."
Gelo.
Mi hanno rimesso il turno in croce bianca dalle otto.
Impossibile, per me, arrivare a Melzo per le otto, visto che sto a Milano.
Mi innervosisco. Bestemmio. Dico a m.g. che farò il possibile per arrivare in sede ad un orario normale, ma ne dubito.
Chiedo a I. se mi accompagna alla macchina, così almeno stiamo due minuti per i fatti nostri.
Che anche lui era bello nervoso perché voleva stare cinqueminuticinque con me, ma al pub è arrivato uno che gli si è appioppato e ci seguiva ovunque andassimo.
Per fortuna alla macchina siamo andati da soli.
Arriviamo alla mia magica Punto e noto con intenso stupore che l'auto è bloccata sul marciapiede di via tabacchi. Non riesco a scendere.
Impossibile.
Cazzo.
Non c'è verso di districarsi tra i paletti che hanno messo sul marciapiedi e tra le macchine parcheggiate in strada. Nada. Nisba.
Mi prende il panico. Mi innervosisco e penso che è 'una giornata di quelle!'.
I. prende in mano la situazione. In pratica cerca di sradicare un paletto, ma lo fermo perché sono ancora le otto di sera e in giro c'è gente.
Allora si ingegna un percorso alternativo. Passare dal parco.
Come??? Passare dal parco? Sì. Ed è quello che ho fatto.
Mica l'ho attraversato in auto, dattemi retta, però diciamo che mi son fatta una gita tra alberi e altalene finché non sono riuscita a risbucare su una parte di marciapiede dove un paletto era già stato divelto (e giuro che - per quanto ne so - non è stato I.).
Esausta dalla traversata campagnola faccio benzina, riaccompagno in auto I. al pub, lo saluto con tutta l'ammirazione negli occhi e volo verso Melzo.
Arrivo, salgo in casa, faccio la doccia, saluto i miei, mi metto la divisa arancione e scappo in sede.
Ed ecco che succede.
Avviene la conferma che è 'una giornata di quelle!'
Sono sulla via che porta all'ospedale quando uno con il suv dietro comincia a farmi gli abbaglianti.
Una, due... tre volte!
Arriviamo al semaforo, io per svoltare a sinistra, lui per andare dritto.
Mi si affianca, quasi inchiodando.
Non fa in tempo a tirare giù il finestrino che io ho già tirato giù quello del lato passeggero e gli urlo:
"Gli abbaglianti mettili nel culo, stronzo!"
Ah! Che liberazione, che soddisfazione riversare tutta la mia ira e il mio nervosismo su un fighetto di merda con la polo di fred perry, il colletto tirato su, il suv della BMW, i soldi di papà, una fighetta bionda accant....
"Volevo solo dirti che hai lo sportellino della benzina aperto. Stai perdendo il tappo..."
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