Ora, Delio Rossi mi pare una brava persona. Mi è spiaciuto vederlo ieri sera mentre picchiava Ljajic, ventenne giocatore serbo che sostituito da Rossi, è uscito dal campo prendendolo per il culo, battendo le mani in maniera sarcastica, visibilmente contrariato da quel cambio di squadra. Delio Rossi, che per anni ha allenato egregiamente il Palermo portandolo anche in Uefa resistendo ai continui attacchi di follia del presidente mai contento Zamparini che lo esonerava e lo riassumeva come e quando voleva, è un bravissimo tecnico. E' uno sanguinio ma tranquillo, orgoglioso e carismatico, ok, ma sempre preciso e pulito, passionale oserei dire. Fino a ieri era allenatore della Fiorentina, una squadra che io da gobba dovrei odiare ma che invece ho sempre amato (Batigol foreva!). Una Fiorentina che quest'anno, dopo essere stata allenata da Mihajlovic, rischia la serie B e ieri sera perdeva 2 a 0 contro il Novara, ultimo in classifica. Una Fiorentina che tra contestazioni tra tifosi e allenatori ha passato una pessima stagione e l'arrivo del bravo e buono Delio Rossi sembrava l'ultima speranza. Una Fiorentina che da qualche tempo ha istituito il Cartellino Viola, un premio da assegnare mensilmente al miglior atto di fair play accaduto in campo (lo spiegava benissimo ieri l'uomo della mia vita Gigi Garanzini a Radio24) e che del stile per bene ha fatto la sua bandiera. Una Fiorentina che ora si trova senza allenatore perché Rossi, dopo aver picchiato il giocatore che lo ha sbeffeggiato non contento della sostituzione, è stato esonerato. Giustamente. Come altrettanto giustamente è stato tagliato fuori dalla rosa della Viola il pischello Ljajic.
Quando ho visto le immagini non potevo crederci. Avevo sentito che "Rossi ha picchiato Ljajic", ma non pensavo così. Le repliche di quel momento, trasmesse in tv mentre al pub si diceva che Buffon si è venduto la partita della mia Giuve contro il Lecce (maddai), mi hanno fatto ridere parecchio.
Non mi hanno fatto ridere perché sono a favore della violenza, ma perché, cazzo, Rossi gliele dà proprio a Ljajic. Il giocatore esce dal campo, non saluta Rossi e gli applaude dietro, mandandolo anche affanculo. Rossi si gira, lo indica e poi gli salta addosso, infrattandosi nella panchina a bordo campo e cercando di sferrare diversi colpo finché uno di questi non va a buon fine. Le inquadrature successive sono eccezionali: la prima è di Delio Rossi che si svincola da chi lo vuole trattenere, scivola fuori dalla panchina ritornando a bordo campo, si rivolte allo stadio intero e alza le mani come per dire 'tuttoapposto' (fantastico), la seconda è invece l'inquadratura di quel poveretto di Ljajic seduto in panchina tutto rosso in faccia che piange da nervoso e cerca, con quel poco di dignità che gli rimane, di sfuggire alle telecamere.
Ecco. Mi dispiace per Rossi perché so che è un brav uomo, perché lo sempre seguito con affetto e perché so benissimo che sul povero Ljajic ha scaricato tutto il nervosismo della mezza stagione che sta affrontando con la Viola. So che lo scatto di follia violenta non era indirizzato tutto al giovane serbo, ma proveniva da lontano. Si è sfogato su di lui, e, ha fatto ovviamente la cosa peggiore che poteva fare: prenderlo a pugni. Rido ancora mentre lo scrivo, consapevole che non ci sia nulla da ridere, ma quando ho visto quelle immagini ho pensato alla moglie di Delio Rossi (che potrebbe essere un nostra padre qualunque) a casa che vede quella scena e si mette le mani nei capelli dicendo "Delio, se ta se dre a fà?" ("Delio cosa stai facendo" - traduzione letterale "Delio cosa sei dietro a fare?").
E mi immagino anche che Rossi la scorsa notte non abbia chiuso occhio dal mal di cuore per aver picchiano un ragazzino.
Personalmente, sono contento che Delio le abbia date a quell'inutile faccia da culo di Ljiaic.
RispondiEliminaCome ha detto Agroppi (mai amato come in questo momento), "doveva dargliene di più!"
Ovvio si scherza, la violenza blablabalbalbalbla
ma ho riso molto!