Stranger things



Ci sono cose che non mi va di raccontare su Facebook e nemmeno di condividerle su Instagram, anche perché ultimamente lo sto usando molto e l’idea di avere sempre sotto gli occhi (finché la timeline lo permette) dei post “pesanti”, non mi va.


Ho pensato anche di far ospitare le cose che scrivo sui blog degli altri, ma poi oltre al chimeseincula mi è venuto in mente che io ce l’ho un blog, eccome se ce l’ho. Lo avevo iniziato alla prima edizione di Sanremo, lo tenevo nascosto perché ci scrivevo e commentavo i colleghi e raccontavo aneddoti sugli artisti (tipo quando avevo beccato Patty Pravo fumare nel bagno del bar Ariston e mi aveva chiesto gentilmente di far finta di niente), ma poi non avevo tempo nemmeno per mangiare per cui avevo lasciato perdere subito.

Mi sono rimessa a scrivere il blog sulle pagine di MySpace, e quando lo hanno chiuso, ho trasferito tutto su Blogspot e lì ci sono rimasta per cinque lunghi e bellissimi anni. Anni di stravolgimento e cambiamenti. Anni meravigliosi, che rileggo ancora con tenerezza, e anche con moltissima nostalgia (specie il mio anno preferito, 2007), perché erano anni in cui ero ancora spensierata, facevo il lavoro della mia vita, dormivo 5 ore a giorno ed ero centrata come mai mi è più ricapitato di essere nella mia vita. Mi manco, anche perché mi rileggo e mi ritrovo molto più brava, più brillante, più diretta e più divertente. Si vede che ero nel pieno, ero protagonista. Scrivendo con meno malizia rispetto ad ora, stavo meno attenta alla forma, ma ne guadagnavo in sincerità ed immediatezza. Cosa che un po’ mi manca, forse perché sui social si è fin troppo sotto l’attenzione di tutti.


Ieri è stata una giornata particolare e carica di un sacco di cose. E’ da un anno che prendo appunti nelle note e che scrivo cosa provo più o meno ogni giorno dal 10 ottobre dell’anno scorso. 
Lo pubblicherò qui, tra qualche giorno, quando metterò in ordine ancora un po' di idee.


Ma intanto, sono tornata.

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